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Comunicato stampa
No al programma di ricompensa per le imprese
24.04.2023, Finanza e fiscalità
Il Consiglio federale presenta oggi i suoi argomenti in merito alla votazione sull’imposizione minima dell’OCSE. Per Alliance Sud è chiaro: il progetto premia i Cantoni a bassa tassazione e le multinazionali per il loro dumping fiscale.
Ogni anno le multinazionali elvetiche trasferiscono profitti per oltre 100 miliardi di dollari nel nostro Paese a bassa tassazione. Nei Cantoni di Zugo, Basilea Città, Vaud o Ginevra aumentano le entrate fiscali; nei Paesi che non possono permettersi di promuovere l’evasione fiscale aggressiva, diminuiscono drasticamente. I profitti non vengono tassati dove sono stati realizzati, ma dove le grandi aziende pagano meno tasse.
Anni fa, volendo porre fine a questo gioco, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) propose l’introduzione di una soglia minima per le aliquote fiscali applicate alle multinazionali, che erano scese da decenni. L’imposizione minima avrebbe potuto portare a una «rivoluzione» per una maggiore giustizia fiscale. Ma i Paesi a bassa tassazione come l’Irlanda, Singapore e la Svizzera, grazie a un’abile azione di lobbying presso l’OCSE, l’hanno trasformata in un programma di ricompensa per sé stessi. Un «Sì» il 18 giugno non solo lo renderebbe effettivo in Svizzera, ma aggiungerebbe a questa golosa torta per multinazionali anche la ciliegina elvetica, una sorta di «Sweet Swiss finish». Infatti, le entrate aggiuntive sarebbero destinate al finanziamento di nuove misure di promozione della piazza economica. Dominik Gross, esperto di politica fiscale presso Alliance Sud, afferma: «Il gettito aggiuntivo dell’imposizione minima OCSE andrebbe a beneficio proprio di quelle multinazionali che sfruttano le aree a bassa tassazione della Svizzera per privare altri Paesi del loro gettito fiscale. Proprio secondo il motto: «A chiunque prenda, verrà dato».
Alliance Sud, il centro di competenza svizzero per la cooperazione internazionale e la politica di sviluppo, respinge quindi fermamente il progetto in questa forma. «Con un “no”, diamo al Consiglio federale e al Parlamento la possibilità di elaborare un progetto migliore, che vada a vantaggio non solo delle grandi aziende, ma anche della popolazione svizzera e dei Paesi in cui le imprese elvetiche producono», dichiara Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud.
Qui potete trovare una spiegazione dettagliata del «no» di Alliance Sud.
Per ulteriori informazioni:
Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud, +41 31 390 93 30
Dominik Gross, responsabile politica fiscale e finanziaria di Alliance Sud, +41 78 838 40 79
Marco Fähndrich, responsabile della comunicazione di Alliance Sud, +41 79 374 59 73