Commento per i media

Un quadro deformato per la cooperazione internazionale

19.12.2024, Finanziamento dello sviluppo

La sessione invernale si conclude con tagli milionari al credito quadro 2025-2028 (-151 milioni di franchi) e al budget 2025 per la cooperazione allo sviluppo (-110 milioni di franchi). Le decisioni del Parlamento avranno conseguenze drammatiche per i Paesi più poveri e sono state caratterizzate da molte false argomentazioni, critica Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud.

Un quadro deformato per la cooperazione internazionale

© Servizi parlamentari / Tim Loosli

Il mercanteggiamento a favore dell'esercito è stato caratterizzato da cifre liberamente interpretate, false argomentazioni e un trucco procedurale. Il 9 dicembre, per pochi minuti, entrambe le Camere federali si sono espresse contro i tagli al credito quadro della Strategia della cooperazione internazionale 2025-2028. Con il sostegno della maggioranza del centro, il Consiglio nazionale ha seguito il Consiglio degli Stati con 95 voti contro 94 e ha respinto tutti i tagli. Ma poi è successo qualcosa che non era mai accaduto prima: il freno alla spesa non è stato sbloccato. Questo perché per le decisioni di bilancio superiori a 20 milioni, il Parlamento deve sempre deliberare in una risoluzione separata, ciò che normalmente è una questione di routine. Questa decisione richiede inoltre la maggioranza assoluta, ossia 101 voti a favore in Consiglio nazionale, mentre le astensioni contano come no. Mancavano solo due voti. Ciò ha dato al PLR l'opportunità di proporre ancora una volta dei tagli. Questi sono state accettati solo con il voto decisivo della Presidente del Consiglio nazionale del PLR, ovvero con 96 voti contro 95.

Oltre ai 151 milioni della cooperazione bilaterale allo sviluppo della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), è stato tagliato anche l'aiuto umanitario all'Ucraina (-200 milioni). Questo dopo che i membri del Consiglio nazionale avevano ripetutamente sottolineato durante il dibattito che non erano senza cuore e che non avrebbero certamente tagliato gli aiuti umanitari. Il Consiglio degli Stati ha corretto la cifra riducendola ai -151 milioni della DSC, evitando un imbarazzo totale per la Svizzera e un freddo gelido nelle case dell’Ucraina.

In generale, i fatti non hanno giocato alcun ruolo nel dibattito. Per esempio, l'efficacia scientificamente comprovata della cooperazione allo sviluppo o il fatto che non vi sia nessun altro settore dell'Amministrazione federale in cui si effettuano più controlli e c'è più trasparenza, il che significa che sappiamo esattamente “cosa succede con tutti i soldi all'estero”. Anche le cifre inventate sulla cooperazione internazionale (CI) sono state gonfiate, talvolta arrivando addirittura a due terzi di troppo. L'affermazione spesso sentita che l'esercito è stato ridotto alla fame “negli ultimi anni” a favore della CI è altrettanto priva di fatti. Dal 2015, la crescita della cooperazione internazionale è sempre stata inferiore (1,7% in media) alla crescita del bilancio federale (2,6%), mentre la crescita delle spese dell'esercito è stata significativamente superiore (3,9%). La fame ha un aspetto diverso e viene patita altrove.

Non ha aiutato neanche il fatto che il budget (vincolante) della CI per il 2025 sia stato negoziato contemporaneamente al credito quadro 2025-2028. La cooperazione internazionale sarà ora tagliata di 110 milioni di franchi svizzeri per il prossimo anno. Questo dimostra chiaramente che i crediti quadro sono solo il contesto in cui i parlamentari possono presentarsi sotto una luce migliore (o meno cattiva). Nel bilancio sono stati effettuati tagli anche alla cooperazione multilaterale e alla cooperazione allo sviluppo della SECO, che erano state risparmiate nel credito quadro. E la DSC ha a disposizione meno fondi di quanto il credito quadro lasci intendere.

I 30 milioni di franchi che mancano all'aiuto multilaterale equivalgono all'incirca all'intero impegno della Svizzera nella lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria. In termini concreti, il denaro mancante dalla cooperazione bilaterale significherà che meno alunni potranno essere istruiti nei campi profughi, che molte famiglie contadine non avranno un approvvigionamento idrico sicuro nella lotta contro la crisi climatica, che molti giovani non avranno un posto di apprendistato e che più bambini andranno a letto affamati. Natale ha un aspetto diverso.

Per ulteriori informazioni:
Andreas Missbach, Direttore di Alliance Sud, Tel. +41 31 390 93 30, andreas.missbach@alliancesud.ch