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Comunicato stampa
Un attacco alle organizzazioni di utilità pubblica
07.12.2021, Cooperazione internazionale
Al fine di indebolire la società civile nel dibattito politico, il consigliere agli Stati Ruedi Noser intende, tramite una mozione, far controllare il rispetto dei requisiti di esenzione fiscale di tutte le organizzazioni di utilità pubblica. Alliance Sud e vari esperti temono una grave battuta d'arresto per la democrazia svizzera in caso di approvazione della mozione da parte del Consiglio nazionale giovedì.
Peter Arbenz, membro del PLR di Winterthur ed ex presidente della Commissione consultiva per la cooperazione internazionale del Consiglio federale, ha dichiarato:
“La democrazia diretta della Svizzera vive dell'impegno delle sue associazioni, fondazioni e organizzazioni non governative di utilità pubblica: sono un pilastro importante della nostra società civile e non c'è motivo di rendere più difficile la loro partecipazione politica”.
Dina Pomeranz, professoressa di economia applicata all’Università di Zurigo e membro del comitato centrale di Helvetas:
“Nel corso delle mie ricerche internazionali nei più diversi Paesi del mondo, costato regolarmente quanto possa essere dannoso per lo sviluppo di un Paese se gli attori non statali devono aspettarsi ripercussioni negative se si impegnano sul piano politico. La cultura politica aperta della Svizzera è uno dei suoi principali fattori di successo economico e sociale”.
Nenad Stojanovic, professore di scienze politiche all'Università di Ginevra:
"Un futuro disimpegno politico delle organizzazioni di utilità pubblica che temono di vedere revocata la loro esenzione fiscale equivarrebbe a una massiccia restrizione del margine di manovra della società civile e a una grande perdita di qualità del dibattito democratico”.
Marcelo Kohen, professore di diritto internazionale all’Institut universitaire de hautes études internationales et du développement (IHEID), Ginevra:
"Esiste una lunga tradizione svizzera di impegno attivo delle ONG interessate da un tema in votazione. Quasi sempre si trovano delle ONG che si esprimono in modo opposto sul tema in votazione. Minacciarle di perdere la loro esenzione fiscale come enti di pubblica utilità è un modo deplorevole di diminuire lo spazio democratico svizzero e una minaccia che peserà molto sul diritto alla libertà di espressione”.
Un mostro burocratico che colpisce anche le organizzazioni borghesi
Migliaia di organizzazioni in tutta la Svizzera sono interessate dalla mozione Noser, comprese quelle attive nei settori dell’economia, dell’arte, della cultura, dell’educazione, dello sport, dell’agricoltura e della protezione del patrimonio. Farle controllare tutte sistematicamente dall'Amministrazione Federale delle contribuzioni in merito al loro diritto all'esenzione fiscale comporterebbe, secondo Alliance Sud, degli sforzi e delle spese sproporzionati. Se una persona sospetta che un’organizzazione stia agendo illegalmente, può già oggi segnalarlo alle autorità competenti, senza creare un inutile carico amministrativo.
Come afferma il Consiglio federale, che propone di respingere la mozione, le autorità fiscali cantonali sono responsabili della concessione, dell’esame e dell'eventuale revoca delle esenzioni fiscali. Dichiara inoltre che, per le organizzazioni esenti da imposte, dei legami con delle questioni politiche sono possibili e che il sostegno materiale o ideologico a iniziative o referendum non si oppone all'esenzione fiscale. Il criterio chiave per godere dell'esenzione fiscale è che l'attività politica non sia l'obiettivo primario delle organizzazioni interessate. Il fatto che dei mezzi politici siano usati per raggiungere uno scopo di utilità pubblica non ostacola l'esenzione fiscale.
Per ulteriori informazioni :
Marco Fähndrich, responsabile della comunicazione di Alliance Sud, +41 79 374 59 73