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Comunicato stampa
Alliance Sud dice «Sì» alla Legge clima
03.05.2023, Giustizia climatica
Le direttrici e i direttori di Alliance Sud e dei suoi membri sono concordi nel ribadire che la Legge clima è un primo passo verso una maggior giustizia climatica.
È ora che la Svizzera dia il suo contributo alla lotta contro la crisi climatica globale. Le ripercussioni peggiori del riscaldamento terrestre riguardano le persone più povere del sud del mondo, che tuttavia alimentano in minor misura il cambiamento climatico. Nel mese di marzo di quest’anno, il ciclone «Freddy» ha battuto numerosi record a livello mondiale. La tempesta tropicale, che è durata più di un mese e ha provocato la morte di oltre 1000 persone in Mozambico, Malawi e Madagascar, ha lasciato dietro di una scia di distruzione. È stata la tempesta tropicale più lunga mai registrata finora ed ha accumulato così tanta energia come mai nessun altro ciclone era riuscito a fare prima.
Il ciclone «Freddy» lo conferma: le catastrofi climatiche nel sud globale generano danni e perdite sempre più grandi. «I Paesi con un basso reddito sono più vulnerabili alle conseguenze negative della crisi climatica, ad esempio quando mancano i soldi per adattarsi al cambiamento climatico», spiega Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud, il centro di competenza svizzero per la politica di sviluppo e di cooperazione internazionale. «L'ultimo rapporto mondiale sul clima mostra che, in caso di uno stesso evento meteorologico estremo, il numero di morti in una regione vulnerabile è 15 volte superiore rispetto a una regione ben adattata, come la Svizzera».
La Svizzera ha la responsabilità di contribuire in modo adeguato al contenimento del riscaldamento climatico. Il confronto delle emissioni annue pro capite di gas serra causate dal consumo mostra inequivocabilmente la discrepanza tra la Svizzera (14 tCO2) e le nazioni più colpite, come il Malawi (0.1 tCO2), il Mozambico (0.3 tCO2) o il Madagascar (0.1 tCO2).
Per la protezione della Svizzera e del sud globale
La Legge clima sancisce gli obiettivi per ridurre a zero le emissioni elvetiche entro il 2050. «Questo è il minimo che la Svizzera deve raggiungere», afferma Bernard DuPasquier, vicedirettore di HEKS/EPER: «Un contributo davvero equo alla protezione del clima significherebbe che la Svizzera avanzi ancor più velocemente». Franziska Lauper, direttrice di Terre des Hommes Svizzera, aggiunge: «Dobbiamo agire subito, affinché le generazioni future – qui da noi, ma pure nel sud del mondo – non debbano patirne ancora le conseguenze».
Per questo è fondamentale il dimezzamento delle emissioni previsto dalla legge entro il 2030. In effetti, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) insiste sul fatto che si debbano adottare misure di protezione del clima più incisive ancora in questo decennio, per evitare il superamento del limite di 1,5 gradi. «Il limite di 1,5 gradi per il riscaldamento globale non è stato scelto in modo arbitrario, ma si fonda su basi scientifiche ed è sancito dall’Accordo sul clima di Parigi», ricorda Melchior Lengsfeld, direttore di Helvetas, che aggiunge: «Le conseguenze di ogni ulteriore aumento sarebbero devastanti, in particolare per le popolazioni del sud globale».
Il rapporto dell’IPCC mostra anche le possibilità esistenti per raggiungere la neutralità climatica. «Ci vuole una rapida decarbonizzazione, anche in Svizzera. Tecnicamente ciò sarebbe fattibile già da molto tempo. Dobbiamo porre fine all’uso di energie fossili, il più presto possibile», sostiene Bernd Nilles, direttore di Azione Quaresimale. Peter Lack, direttore di Caritas Svizzera, aggiunge: «La legge prevede che la protezione climatica venga attuata in maniera socialmente compatibile. Ciò è importante, poiché così può essere sostenuta anche da persone con un reddito basso e beneficerebbe quindi di un appoggio più ampio».
Per una maggior sicurezza alimentare ed energetica
La protezione del clima è davvero fondamentale per la sicurezza alimentare. «Il rapporto mondiale sul clima dimostra che, in generale, la produttività agricola diminuisce con il riscaldamento climatico. La produzione di cibo sano e variato, in quantità sufficiente, diventa più difficile a causa della crescente siccità e dell’imprevedibilità del tempo – sia per noi, sia soprattutto per le piccole famiglie contadine dei Paesi poveri», sottolinea Markus Allemann, direttore di SWISSAID. «L’alimentazione è però anche una parte della soluzione, se ci nutriamo in modo più ecologico e rispettoso del clima».
Un «Sì» alla Legge clima non solo è importante per la sicurezza dell’approvvigionamento e per l’ottenimento delle nostre fonti di sussistenza, ma è anche un’opportunità per dare un segnale alla comunità mondiale: il popolo svizzero prende sul serio la crisi climatica. «Con le molteplici crisi attuali e le catastrofi climatiche sempre più violente nel sud del mondo è importante che, con un «Sì» alla protezione del clima, diamo anche un segno della nostra solidarietà», riassume Felix Gnehm, direttore di Solidar Suisse. «Vogliamo una transizione giusta verso un mondo rispettoso del clima e questo implica la protezione del clima in Svizzera».
Per ulteriori informazioni:
Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud, +41 31 390 93 30
Delia Berner, Esperta di politica climatica, Alliance Sud, +41 77 432 57 46
Marco Fähndrich, Responsabile media e comunicazione, Alliance Sud, +41 79 374 59 73